A più di un anno dall’inizio della pandemia da Covid-19, i mercati energetici hanno subito importanti ripercussioni, dovute principalmente ad una ripresa dei consumi di energia e ad una continua ascesa dei prezzi di tutte le commodities.
Le previsioni di crescita dell’economia, legate all’accelerazione delle vaccinazioni e ai piani di sviluppo, porteranno ad un rimbalzo della domanda di energia, con una crescita prevista pari al 4,6%, compensando la contrazione del 4% nel 2020 e superando dello 0,5% i livelli del 2019.
La domanda mondiale di petrolio, in aumento del 6,2% rispetto al 2020, dovrebbe mantenersi sotto i livelli pre-Covid fino alla fine dell’anno.
E’ prevista una crescita delle domande di gas ed energia elettrica.
Asia, Medio Oriente e Russia influenzano la domanda di gas, mentre i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo (solo la Cina rappresenta metà della crescita globale) quella di Energia elettrica.
Si prevede un incremento anche delle rinnovabili, con il settore elettrico a guidare grazie all’eolico e al fotovoltaico (rappresentano da soli due terzi della crescita).
Lato emissioni si stima un aumento su base annua del 5% arrivando ad oltre 33 miliardi di tonnellate di anidride carbonica e tornando così ai livelli precedenti la pandemia.
MERCATO DEL PETROLIO
Ad un anno da quello che l’Aie (Agenzia Internazionale per l’Energia) ha definito l’aprile nero del petrolio, gli scenari appaiono decisamente cambiati.
Nonostante l’andamento deludente del primo trimestre dell’anno, l’agenzia ha infatti deciso, sulla base delle previsioni di una ripresa economica, di rivedere al rialzo di 230.000 b/g la domanda petrolifera mondiale.
Attualmente i prezzi oscillano tra 60 e 70 $/barile, anche se nell’ultima settimana hanno subito un brusco rialzo, con il Brent (prodotto di riferimento nei mercati europei), salito a 68,56 $/barile, mentre il Wti (analogo del precedente nel mercato statunitense) ha raggiunto quota 65,01 $/barile.
MERCATO DEL GAS NATURALE
I prezzi del gas europeo, dopo aver raggiunto record negati nell’estate 2020, hanno toccato i valori più alti degli ultimi due anni, sulla spinta delle quotazioni asiatiche (picco storico della stagione invernale).
A partire dall’autunno la ripresa delle attività economiche e della domanda energetica ha infiammato i prezzi in Oriente, catalizzando di nuovo i carichi di Gas naturale liquefatto (Gnl) verso Cina, Giappone e Corea.
In Europa, invece, il minor import di gas via nave ed i conseguenti costi più elevati hanno influenzato l’incremento dei prezzi, in un contesto generale già in tensione stagionale per l’inverno e con minor flessibilità rispetto al passato.
Il risultato è stata una fortissima volatilità del mercato nel 2020.
In Italia, le temperature mediamente più rigide, si sono sommate ad una decisa crescita dei consumi di gas sui settori industria e termoelettrico, confermando la ripresa rispetto al 2019.
Da sottolineare, infine, il boom di erogazione dagli stoccaggi: incremento del 20% sui prelievi durante la stagione termica rispetto alla media del decennio 2020-21.
MERCATO DELL’ENERGIA ELETTRICA
A guidare i prezzi dell’energia elettrica sono le quotazioni gas degli ultimi mesi, in un contesto di domanda che ha visto la ripresa dei consumi, in particolar modo da novembre 2020.
I primi mesi del 2021 sono stati caratterizzati da un aumento della domanda di energia sia rispetto a marzo 2020, quando l’Italia si era fermata causa pandemia, sia rispetto al 2019. Questo dimostra come le restrizioni attuate negli ultimi mesi non siano andate ad impattare sulla domanda complessiva.
Mentre i prezzi dell’Energia Elettrica hanno evidenziato una decisa e costante ripresa negli ultimi 12 mesi, leggermente stabilizzata da inizio anno; le quotazioni della CO2 corrono su nuovi massimi storici, risultando il fattore trainante che influenza maggiormente il prezzo dell’energia elettrica.
Con l’uscita di scena della Gran Bretagna dall’Unione Europea (Brexit) a fine 2020 e l’inizio della cosiddetta “fase 4” del sistema ETS europeo (riduzione delle quote allocate per i soggetti obbligati), da inizio febbraio la CO2 ha fatto parlare di sé a causa di una esplosione delle quotazioni, che hanno superato più volte i 40 €/tonnellata, arrivando nei giorni scorsi ai valori massimi di 47 €/ton.
Infine, secondo l’ultimo avvertimento lanciato dall’Aie. è previsto un aumento della domanda di gas e carbone nel 2021: carbone a + 4,5%, con oltre l’80% della crescita concentrata in Asia e Cina (da sola rappresenterà oltre il 50% della crescita globale).
Il settore energetico, per effetto del rapido aumento della produzione elettrica da Carbone in Asia, rappresenterà l’80% del rimbalzo delle emissioni nel 2021
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