L’Emilia Romagna coordinerà il nuovo progetto europeo Prepair (Po Regions engaged to policies of air), sviluppato con l’obiettivo di contrastare lo smog e l’inquinamento. Il progetto è finanziato con 17 milioni, di cui 10 sono stati stanziati, negli ultimi giorni, dall’Unione Europea e coinvolgerà ben 18 partner internazionali e nazionali (in particolare avranno un ruolo fondamentale tutte le regioni del bacino padano).
Paola Gazzolo, assessore regionale alle politiche ambientali, durante il convegno “Bologna città resiliente”, ha annunciato la partecipazione europea al programma.
“L’approvazione del progetto da parte della Commissione europea è un importante risultato (…) Significativa è la presenza al nostro fianco di Piemonte, Lombardia e Veneto, con cui stiamo già lavorando per le azioni di contrasto all’inquinamento nella Pianura Padana, e dei tre principali Comuni di quest’area: Milano, Torino e Bologna. Abbiamo a disposizione sette anni di lavoro per far crescere la consapevolezza nelle nostre comunità: il problema dell’inquinamento va affrontato insieme, con un approccio integrato capace di andare oltre i confini amministrativi ” riferisce l’assessore.
La durata del progetto è di 7 anni, si concluderà nel 2024, e ci si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi: la promozione di stili di vita, di produzione e di consumo più sostenibili, in grado di ridurre le emissioni, migliorando la qualità dell’aria e riuscendo così a rispettare gli standard comunitari in materia di inquinamento.
Si andrà sicuramente ad intervenire, per ridurre le emissioni di anidride carbonica, sul trasporto di merci e passeggeri, sull’efficienza energetica, sulla combustione di biomasse per uso domestico e agricoltura.
Il finanziamento, da parte dell’Unione Europea, segnala il riconoscimento del suo carattere innovativo. Esemplare a questo proposito è la realizzazione di una piattaforma per la condivisione permanente dei dati, il monitoraggio e la valutazione della qualità dell’aria nella zona della pianura Padana.
Oltre all’Emilia Romagna, che ha cofinanziato il progetto con 800 mila euro, vi partecipano anche Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, l’Agenzia per l’ambiente della Slovenia, i Comuni di Bologna, Torino e Milano, Ervet e la Fondazione Lombardia per l’Ambiente.